mercoledì 16 febbraio 2011

trafugate due tele nella Chiesa di Sant’Elia. _ Pietraperzia

E’ molto preoccupato il parroco della chiesa Madre, don Giuseppe Rabita, per il trafugamento di due tele nella Chiesa di Sant’Elia. Don Rabita, che è responsabile della Chiesa, lancia un appello agli autori del furto invitandoli ad un gesto di ravvedimento. “Le due tele sono di grande valore devozionale – dice don Rabita -. Quella raffigurante l’Annunziata era collocata nella Chiesa del Rosario ed era oggetto di grande culto soprattutto da parte delle donne gravide e di quelle che non potevano avere figli.

L’altra tela raffigura la Madonna col Bambino e due santi, tra cui Sant’Elia, titolare della chiesa. Questo santo – prosegue il parroco – è poco conosciuto dai cattolici, ma molto venerato dai bizantini”. Elia nacque ad Enna verso l’829; fu un monaco asceta siculo-greco dalla vita avventurosa. La sua fu una vita itinerante, intessuta di avventure, viaggi a piedi, fondazioni di monasteri, miracoli; fu costretto ad abbandonare la sua città natale Enna, assediata dai Saraceni e da loro conquistata nell’859; cadde comunque nelle loro mani e fu venduto schiavo in Africa. Liberato in seguito, si mise a predicare il Vangelo a rischio della propria vita; costretto a fuggire, si rifugiò in Palestina, dove ricevette l’abito monastico
Vogliamo, anche noi, rivolgere appello alle creature di Dio che hanno fatto questo gesto, inconsapevoli del peccato che hanno commesso, dicendo loro che non basta il bisogno o qualsiasi altro motivo validissimo, per giustificare un gesto simile, con le cose sacre si commette sempre sacrilegio come fare un affronto direttamente a Dio, senza conoscerlo e senza temerlo minimamente. Se solo si conoscesse Dio, certamente non si farebbe mai un gesto simile... ebbene, provo in pochissime righe a presentarlo alle creature che hanno fatto il gesto sacrilego: Un uomo odiava a tal punto la propria madre, fino a ucciderla e strappargli il cuore con le mani, poi mentre usciva di casa con il cuore in mano, inciampò nello scalino dell'usciò e cadde a terra, lasciando scivolare il cuore della madre dalle proprie mani... da quel cuore ,ancora sanguinante, uscì una vocina che diceva: Figlio mio cosa ti sei fatto, vieni da mamma....Ecco quel cuore è Dio che ti ama senza alcun limite, qualunque cosa tu faccia Lui ti ama, non ama il gesto che hai fatto ma amate senza limite alcuno.Lasciati amare e resituisci il mal tolo per riconciliarti con Dio che è sempre pronto ad accoglierti tra le sue braccia sante.

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