martedì 16 novembre 2010

CONSIGLIO A BARRAFRANCA SUL PROBLEMA DELLA DIGA OLIVO -

Enna, la provincia dei laghi che non potrebbe avere più un distaccamento per una riduzione e il riordino dei consorzi di bonifica da parte della Regione; aumento della portata di acqua nell’invaso della diga Olivo e l’apertura dell’acqua per uso irriguo per 365 giorni all’anno: questi in sintesi i punti di un documento redatto da diversi rappresentanti di enti locali durante la conferenza dei servizi per la diga Olivo tenutasi nella sala consiliare
“Rosario Lanza” del comune di Barrafranca nella giornata di mercoledì. Presenti l’assessore comunale all’agricoltura che ha indetto l’incontro, Angelo Avola, il vicepresidente del consiglio Michele La Pusata che ha fatto da moderatore; poi gli assessori comunali Stella Arena ed Enzo Pace con i consiglieri di maggioranza Papalia, Giunta e poi di minoranza Flammà e Cascio. A dare un contributo i consiglieri provinciali Salvatore Lupo e Giuseppe Regalbuto. A rappresentare la provincia regionale nissena il consigliere dell’Udc Gaetano Petralia.
La diga Olivo da acqua ad agricoltori della comunità barrese ma anche quella di Mazzarino per cui i due comuni da tempo si sono uniti in una battaglia per ridare un diritto a coloro che contribuiscono a far aumentare l’economia locale con prodotti di nicchia. A rimarcare la volontà di collaborazione tra gli enti il direttore del Consorzio di bonifica, Vitale, il responsabile Fascetto così come il responsabile del servizio agricoltura e servizio rurale della Provincia regionale di Enna, Andrea Scoto a cui si sono uniti anche rappresentanti di associazioni degli agricoltori tra cui Salamone (Cia Enna) e Sandrino Costa(Eurocoltivatori).
“I nostri agricoltori non hanno certezza per irrigare i campi – rimarca l’assessore comunale all’agricoltura, Avola – e quindi è incerto impiantare carciofeti, peperoni, finocchi. Bisogna dare sicurezza perché se si chiude il rubinetto della diga si chiude anche quello dell’economia”. Il documento impegnerà i consigli comunali che invieranno all’assessorato regionale le richieste. Il documento presenta i seri problemi che ha l’invaso per cui l’ente regione deve dare sicurezza. Sono pronto a fare qualsiasi battaglia. I barresi cittadini sono un esempio di come vogliono rilanciare la loro economia che si basa sull’agricoltura”. Attualmente nell’invaso ci sono più 5,5 milioni di metri cubi di acqua lo stesso dell’anno scorso e quindi tra le proposte è nata l’ipotesi di una programmazione triennale. “ Essendo che Enna è la provincia dei laghi – e se su 3800 ettari se ne irrigano circa 1500 allora esiste qualche problema. Io credo che i problemi con la sinergia di diversi attori potrebbero essere risolti; diventerebbero insormontabili se venisse gestita ad esempio dalla provincia di Agrigento, se venissero ridotti il numero dei consorzi e scomparirebbe quello di Enna”.
In base alla capacità massima di 14 milioni di metri cubi di acqua attualmente l’invaso è autorizzato per 7 milioni

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